QUELLA STELLA PIU' LUMINOSA DI TUTTE CHE BRILLERA' SEMPRE SU TRONZANO - Oggi l'ultimo saluto alla piccola Anna: i suoi amici della Scuola Materna le scrivono
Nostro Repertorio -
Il suo
nome è ancora lì, al numero 15 del registro di classe, nel gruppo dei“Blu”, alla scuola dell'infanzia di Tronzano Vercellese.
I suoi
piccoli compagni dell’asilo hanno mostrato di capire tutto ciò che c’è da
capire, molto meglio di quanto, spesso, sappiamo fare noi adulti.
E così hanno
interpretato ciò che gli adulti hanno cercato di dire loro, per spiegare cosa
fosse successo, affidandosi a figure che, evidentemente, li hanno solo in parte
persuasi: sei diventata un angioletto? Una nuvoletta? Forse, anche, ma ci dev’essere dell’altro.
Così i
bambini dei ‘blu’, in questo pomeriggio plumbeo che sembra avere voglia di
piangere come chiunque sia qui, come anche le pietre ed i muri del paese,
affidano ad uno dei loro papà la lettura di una lettera scritta per Anna, la
loro compagna di scuola che se n’è andata il 15 febbraio,
Hanno
cercato nel loro cuore ed hanno trovato la risposta o, almeno, una risposta
alla domanda antica, quella fatta di una sola e breve parola: perché?
Così le
parlano non “come se” fosse qui, ma certi che sia ancora qui.
I teologi spiegano
che i nostri cari non se ne vanno davvero, sono solo sottratti alla nostra
vista, all'esperienza dei nostri sensi.
Loro ci
sono arrivati da soli: Anna sta giocando a nascondino.
E’ chiaro:
come abbiamo fatto a non pensarci anche noi?!
Di giorno è
così brava che non riescono a scoprire dove sia.
Ma, al
tramonto, lei corre a “tana” e si rivela come una stella luminosa, nel firmamento che dice, da sempre,
all’uomo infinitamente piccolo, come sia impossibile cercare di capire,
comprendere, cioè contenere in noi, l’infinitamente grande.
Sicchè la
domanda antica, quella più radicale, fatta di una sola e breve parola: - perché?
– è destinata a restare senza una risposta davvero capace di asciugare le
lacrime.
Perché le
lacrime sono la cifra della nostra umanità, al punto che quel Dio che volle farsi
uomo, volle sperimentarne il sapore salato.
“Ma tu – scrive David Maria Turoldo – non
avevi lacrime / A noi, invece, era dato piangere / questo, forse, ti sospinse
tra noi?”.
E, così,
il vero Dio, ma anche vero uomo, “scoppia in pianto” quando si trova alle prese con la morte
dell’amico Lazzaro.
Se anche Dio
piange, anche Dio è infelice, perché dovremmo noi cercare di rinnegare la
nostra natura?
Poi,
certo, accettiamo il Mistero: senza rassegnazione alcuna, ma con umiltà, ci consegniamo
al Mistero.
***
Tutta
Tronzano oggi, 20 febbraio è qui per dire agli straziati genitori di Anna
che non sono soli.
Certo, non
sono soli perché Anna è sempre con loro, con noi.
Ma non sono
lasciati soli nell’abisso di un dolore senza misura nemmeno da noi: da ciascuno di noi
che a loro si stringe, che con loro geme, che per loro prega quel Dio che ha
voluto farsi come noi anche per piangere come noi.
Dicendo,
però, anche così, che la morte non è l’ultima parola e che dopo l’oltraggio
della Croce, è preparata per noi la signorìa della Pasqua.