Fatichiamo a capire perché Giancarlo
Locarni, neo segretario della Lega di
Vercelli, eletto con sette voti, abbia
attaccato SiAmo Vercelli sulla vicenda
della Polioli.
L’abbiamo già detto: una raccolta fondi per aiutare i
dipendenti è una soluzione di facciata e che poco si addice ad un partito che
sta governando il Paese. Una soluzione che, nella migliore delle ipotesi,
porterebbe nelle tasche dei dipendenti qualche centinaia di euro, ma che non
risolverebbe affatto il loro problema più grosso: il lavoro. Questa iniziativa
va letta solo secondo una logica elettorale: far vedere che si sta facendo
qualcosa, anche senza risolvere il problema. Insomma, una regola della vecchia
politica.
Va detto che il Ministro del Lavoro, che potrebbe
fare qualcosa di concreto, è Luigi Di Maio,
leader del Movimento 5 Stelle e alleato di governo della Lega.
Ecco perché Locarni e la Lega di Vercelli hanno deciso di piantare la
loro bandierina; perché così, anche se il ministro Di Maio riuscisse a
risolvere il problema loro potrebbero prendersi un po’ del merito.
Qualcuno si è chiesto perché la Lega non solleciti
l’intervento del Ministro, di un Ministro del loro governo? Semplice, perché
non vuole concedere il merito di una eventuale risoluzione del problema ai 5
Stelle. Dunque, caro Locarni, prima di accusare noi di sciacallaggio politico
si interroghi se il suo partito, che ripetiamo è al Governo, stia veramente
facendo tutto il possibile per i lavoratori della Polioli oppure se stia solo
cercando di sfruttare elettoralmente la loro triste situazione.
SiAmo Vercelli non ha nel proprio Dna il voler
cavalcare gli altrui problemi e per questo non abbiamo proposto iniziative di
facciata, che magari ci avrebbero fatto guadagnare un po’ di consenso, ma non
avrebbero risolto il problema.
Rinnoviamo l’appello al Ministro Di Maio, all’onorevole
Tiramani e ai parlamentari di tutti gli
schieramenti a fare qualcosa di concreto per risolvere la situazione Polioli.
Chiunque ci riuscirà avrà il nostro plauso perché a noi non interessano le
bandierine, ma solo il bene dei lavoratori.